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Le Canne da Pesca: Tipi, Caratteristiche, Utilizzo
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Testo di  Michele Foglia
Fotografie di  Michele Foglia
Data Pubblicazione 
 • Caratteristiche Essenziali
 • Canna Fissa
 • Tipi di Azione
 • Canna all' Inglese
 • Canna Bolognese
 • Quando la Fissa, quando la Bolognese
 • Canna Roubaisienne
 • Canna Teleregolabile
 • Canna da Surf Casting
 • Canna per il Light Casting
 • Canne a Ripartizione di Sezione (CARDS)
CARATTERISTICHE  ESSENZIALI 

In una canna da pesca si distinguono l'elemento iniziale, sede della eventuale placca porta mulinello, denominato calcio o piede; la parte mediana della canna denominata corpo; e l'ultimo elemento denominato cimino o vettino che risulta essere la parte più importante della canna.
Svariatissimi sono i tipi di canna presenti in commercio ed ognuno di essi risponde a precise esigenze di pesca.
Infatti i diversi modelli disponibili si differenziano in base alla tecnica di pesca adottabile, ai materiali utilizzati, alle misure e al tipo di azione.
Il materiale oggi utilizzato è esclusivamente la fibra di carbonio preventivamente trattata ad elevate temperature (1800 - 2500 °C) per ottenere materiali finali di qualità differente, come ad esempio: Altissimo Modulo, Alto Modulo, Super Alto Modulo, Carbonio HR (High Resistance), M36J, M40, M40J, M46, M46J, M50, M60, M60J, M53J, M55J etc.
Alla fibra di carbonio si affiancano resine purissime arricchite con Cristalli Liquidi e fibre di Kevlar, per conferire agli elementi maggiore rigidità e resistenza alle sollecitazioni di flessione e di compressione.
Se dobbiamo acquistare una nuova canna da pesca, per prima cosa dobbiamo chiederci a cosa ci serve, ovvero per quale tecnica di pesca e in quali ambenti la utilizzeremo.
A questo punto per poter scegliere tra i vari modelli disponibili che meglio si prestano alle nostre esigenze, dobbiamo esaminare alcune caratteristiche fondamentali.

  1. La caratteristica irrinunciabile che chiediamo alla canna da pesca, indipendentemente dalla sua lunghezza, è la sensibilità del cimino unita ad una buona rigidità complessiva, necessarie per poter individuare facilmente la mangiata del pesce e per poter trasmettere rapidamente la ferrata al terminale.
    Le canne molto rigide sono indicate per il garista, in quanto consentono di salpare rapidamente la preda, cosa fondamentale in una competizione, ma di contro risultano molto delicate potendosi facilmente rompere o danneggiare le fibre.
    Inoltre dobbiamo tenere presente che le canne da lancio dovranno essere semirigide, in modo da avere elementi più flessibili, che ci aiuteranno nella fase di lancio sfruttando tutta la loro elasticità.

  2. La bilanciatura è una caratteristica molto importante, infatti una canna sbilanciata tende a cadere in avanti affaticando il braccio del pescatore.
    C'è da tenere presente che tutte le canne, oltre i 9 metri di lunghezza, anche se perfettamente bilanciate, tendono comunque a piegarsi in avanti data la loro lunghezza.

  3. Il peso della canna, è un altro fattore da tener presente, specialmente quando si acquistano canne di lunghezza superiore ai 7 metri, perché una canna troppo pesante renderà faticosa l'azione di pesca.

  4. Il diametro del calcio della canna è anch'esso da tenere in considerazione perché un diametro grande renderà la canna più bilanciata, ma di contro ne aumenterà il peso e la renderà complessivamente meno maneggevole, per cui bisogna trovare un compromesso.

  5. Per quanto riguarda la lunghezza complessiva della canna da pesca, dobbiamo ricordare la regola generale per la quale la lunghezza della canna deve essere tanto minore quanto maggiore è la distanza che si vuole raggiungere lanciando.

    A questo proposito voglio precisare, onde evitare che qualcuno mi accusi di dire castronerie, che la regola appena esposta in realtà è da prendere con le pinze, nel senso che la lunghezza ottenuta in un lancio dipende da tantissimi altri fattori, quali il tipo di canna e di materiale che costituisce la canna, il tipo di lancio che viene adottato e soprattutto la modalità corretta o meno con cui il lancio viene effettuato. Ovviamente un confronto lo si può fare a parità di tutte le altre condizioni di contorno, mulinello, filo imbobinato, piombo usato, forza impressa nel lancio, vento, etc.

    Se consideriamo le canne bolognesi da utilizzarsi col galleggiante, è evidente che con le misure più corte potremo ottenere dei lanci più lunghi, a parità di tutte le altre condizioni per il semplice fatto che potremo caricarla maggiormente durante il lancio, come accade quando si usa una classica bolognese da 5 metri. Se stiamo usando una bolognese di 7 è ovvio che non la caricheremo durante il lancio perché rischieremo di romperla, ma sfrutteremo la sua maggiore elasticità ovvero l'energia elastica accumulata durante la flessione che poi viene restituita nella fase di rilascio. Questo perché trattasi di canne fondamentalmente morbide, dotate di una certa elasticità, che pertanto accumulano l'energia impressa nel lancio, parte la trasmettono al galleggiante o al piombi in uscita, arte la dissipano all'interno come energia elastica. Se l'energia elastica interna da dissipare supera un certo limite strutturale, questo lavoro si traduce in rottura di uno o più elementi.

    Discorso simile vale per le canne inglesi, ed anche in questo caso l'esperienza mostra che le preferite sono le misure 3.90 e 4.20 che consentono di essere caricate maggiormente rispetto alle misure 4.80 utilizzate essenzialmente in situazioni particolari in cui è richiesto l'utilizzo di terminali lunghi.

    Resta infine il discorso delle canne da surfcasting e da fondo, dove ancora una volta si evince la regola della lunghezza. Trattasi di canne essenzialmente corte, perché la loro caratteristica è la rigidità e poca elasticità: in altre parole si desidera che l'energia fornita durante il lancio all'attrezzo, si trasmetti attraverso lo stesso direttamente al piombo imprimendogli una elevata velocità d'uscita e che solo una piccola parte vada dissipata nell'attrezzo. Se la canna fosse lunga, sarebbe inevitabilmente più elastica e di conseguenza sarebbe maggiore l'energia persa, ma sarebbe anche impossibile bloccarla nella fase di chiusura del lancio.
    Se giocate a tennis, il discorso è identico alla racchetta da tennis: un telaio morbido ed elastico e una lunghezza maggiore, aiuta il novello a giocare ma un professionista utilizzerà un telaio rigido e in genere più corto. Questo si traduce nell'imprimere velocità di uscita elevate alla palla, ma richiederà di caricare in maniera potente e opportuna (arrestando l'attrezzo) altrimenti la palla non supererebbe neppure la rete.

    Tutto questo ho voluto precisarlo, in seconda battuta, perché c'è sempre chi è pronto a prendere certe affermazioni alla lettera, infatti per caso ho letto la discussione http://www.gatago.com/it/hobby/pescare/10689868.html dove la mia affermazione è stata screditata, richiedendo pertanto un approfondimento.

  6. Infine, bisognerà fare attenzione nella scelta degli anelli da montare.
    Nelle canne lunghe gli anelli hanno solo la funzione di guida per il filo in quanto raramente effettueremo dei lanci, per cui il filo non è molto soggetto ad usura, e quindi non è necessario montare anelli costosi di elevata qualità, l'importante è che siano piccoli e leggeri per non sbilanciare troppo la canna.
    Nelle canne da lancio, invece, gli anelli oltre a guidare e sostenere il filo, devono evitare di fare surriscaldare il filo a causa dei continui lanci e recuperi della lenza, in quanto tale surriscaldamento usurerebbe il filo in breve tempo.
    Pertanto in quest'ultimo caso è importante montare anelli di qualità del tipo rivestiti in SIC.

Passiamo adesso ad analizzare le caratteristiche essenziali dei vari tipi di canne.


CANNA  FISSA


Queste canne sono prive di anelli, la lenza viene legata all’estremità del cimino mediante un apicale o con altri sistemi.
Sono molto utilizzate nella pesca a galleggiante in quanto permettono un ottimo controllo della passata, nella pesca al tocco (senza galleggiante) rivolta a pesci di mezz’acqua e nella pesca ai muggini dalle banchine dei porti.
L’assenza del mulinello e quindi il non poter sfruttare dello stesso i vantaggi della frizione, rende il recupero del pesce, specie se di grossa taglia, una esperienza entusiasmante ma anche difficile e impegnativa per il pescatore.
La lunghezza di queste canne varia tra 1 e 11 metri anche se le misure più utilizzare dal pescatore di mare, garista a parte, sono quelle da 5 a 8 metri, con le quali è infatti possibile affrontare un po’ tutte le tecniche di pesca.

  • Le canne corte (2 – 5 m), hanno una azione di punta, il diametro del calcio è ridotto per cui spesso viene aumentato avvolgendovi uno strato di sughero o neoprene, e sono impiegate nella pesca al tocco o con piccoli galleggianti di pesci di piccola taglia.

  • Le canne lunghe (6 – 11 m), devono avere un’azione di punta in modo che lavorino solo gli ultimi 2-3 elementi, essere ben bilanciate e il più possibile leggere, altrimenti sarebbero inadoperabili.
    Sono molto utilizzate per la pesca al muggine dalle banchine dei porti e in generale nella pesca a galleggiante nei laghi.

TIPI  DI  AZIONE

  • Azione di Punta
    Si parla di azione di punta quando solo il cimino della canna si flette sotto l’azione del pesce o se la sottoponiamo a flessione forzata, per cui consente una ferrata molto rapida ed ha poche oscillazioni nella parte finale.
    E’ l’azione preferita dal garista che non ha interesse a stancare il pesce prima di salparlo.

  • Azione Semi Parabolica
    L’azione è semiparabolica o semi rigida quando, sottoponendo la canna ad una flessione forzata, oltre al cimino si flettono anche il penultimo ed il terzultimo elemento.
    Ovviamente la ferrata sarà meno rapida ma in compenso sarà più facile stancare il pesce allamato, specie se di grossa taglia.

  • Azione Parabolica o Morbida
    L’azione è parabolica quando sottoponendo la canna a flessione forzata, essa si flette in tutti i suoi elementi formando un arco di parabola.
    Ormai canne con questo tipo di azione non se ne trovano più sul mercato.


CANNA  BOLOGNESE

La bolognese è un’evoluzione della canna fissa sui cui elementi sono montati gli anelli scorri filo e la placca porta mulinello, nata per semplificare l’azione di pesca consentendo di lanciare la lenza a distanze maggiori della lunghezza della canna (es. 15 – 30 m dalla riva).
La lunghezza di queste canne varia da 4 a 8 metri, ma la misura ideale che consente di affrontare quasi tutte le situazioni di pesca in mare è pari a 6 metri.
Per quanto riguarda il tipo di Azione delle canne bolognesi, vale la stessa classificazione fatta prima per le fisse.
Sul calcio della canna è indicata anche il Casting ovvero il massimo peso lanciabile.
La bolognese in mare viene utilizzata quasi esclusivamente per la pesca a galleggiante e raramente per pescare a lancetto con zavorre tra 5 e 15 gr.


QUANDO LA FISSA E QUANDO LA BOLOGNESE

Vediamo adesso le differenze tra canna fissa e bolognese.
La canna fissa permette di pescare ad una distanza limitata dalla sua lunghezza, al contrario della bolognese che grazie alla presenza del mulinello consentirà una gittata ben maggiore.
Un vantaggio della canna fissa consiste nella possibilità di pescare a profondità maggiori senza problemi anche in presenza di mare mosso e vento; la cosa sarebbe problematica con una bolognese pur utilizzando un galleggiante scorrevole.
Altro vantaggio della canna fissa è quello di porre in pesca la lenza sempre nello stesso punto, sfruttando al meglio la pasturazione.
Infine un vantaggio fondamentale della bolognese consiste nella possibilità di agevolare il recupero di pesci di grossa taglia, sfruttando la frizione del mulinello, requisito indispensabile quando si utilizzano terminali sottili.


CANNA  ROUBAISIENNE

Il nome di questa canna deriva da Roubaix, città del nord ovest della Francia.
In pratica trattasi di una canna fissa costituita da una punta telescopica nella quale si innestano delle prolunghe.
Le prolunghe possono essere dirette o inverse, a seconda che il pezzo di diametro maggiore avvolga o s’inserisca in quello di diametro più piccolo.
E’ una canna molto rigida ad esclusione della sola punta, la cui lunghezza raggiunge i 15 metri.
La posizione corretta di utilizzo è da seduto, facendo fulcro sulla coscia, spostando il peso del corpo leggermente indietro per realizzare un’azione bilanciante.


CANNA  TELEREGOLABILE

Trattasi di canne piuttosto lunghe (8 – 11 m) utilizzate per la pesca in torrente, e in mare per la pesca in buca.
La caratteristica di questa canna consiste nella possibilità di poter variare velocemente la lunghezza della canna adattandola alla distanza della buca da sondare, grazie alla presenza sugli elementi di particolari boccole di fissaggio.
Queste boccole possono essere di due tipi:

  • Ci sono delle boccole piuttosto complesse e pesanti che consentono di richiudere i vari elementi della canna in maniera quasi continua ovvero di bloccarli in vari punti.
    L’aspetto negativo è quello di far lavorare male alcuni elementi col rischio di romperli; infatti queste boccole vengono impiegate esclusivamente su canne teleconiche, avendo queste gli elementi rinforzati con fibre di carbonio o kevlar incrociate.

  • L’altro tipo di boccole sono quelle a regolazione fissa, che permettono il bloccaggio dei vari elementi alla base, risultando pertanto più affidabili per l’integrità della canna ed anche più  leggere.


CANNA  ALL’ INGLESE

Questo tipo di canna è l'attrezzo base per la pesca all’inglese, ovvero con galleggiante fisso o scorrevole fissato alla lenza per la sua estremità inferiore.
La classica canna all’inglese è un attrezzo ad innesti costituito da 3 elementi (Match rod), il primo dei quali porta l’attacco per il mulinello, l’impugnatura rivestita di sughero ed un anello scorri filo all’estremità.
L’attacco per il mulinello può essere fisso o mobile (realizzato con due anelli di materiale plastico) ed è sistemato piuttosto in alto per poter meglio impugnare e caricare la canna durante il lancio.
Il secondo e terzo elemento montano molti anelli scorri filo di piccole dimensioni, necessari ad evitare l’arresto del monofilo sulla canna stessa quando la si tiene semi-immersa in acqua durante l’azione di pesca onde evitare lo spostamento del galleggiante a causa del vento.
La lunghezza tipica di queste canne è di 4,30 metri, ma se ne trovano di lunghezze variabili tra 3,90 e 4,90 metri.
Una variante è costituita dalla canna all’inglese telescopica, caratterizzata da un’azione simile a quella ad innesti, con un’azione di punta più accentuata, e con molti anelli montati su pezzetti di carbonio scorrevoli, in modo da avere anche in questo caso molti anelli ravvicinati per evitare gli inconvenienti prima esposti.
La potenza di lancio delle canne all'inglese varia a seconda del modello, tra pochi grammi (in genere 3 - 5 gr) fino ad un massimo di 35 gr. Esistono modelli particolarmente robusti  che permettono di lanciare fino a 60 - 80 gr di zavorra.
Un tipico casting è 10 - 25 gr che ci permette di affrontare un po' tutte le situazioni di pesca.

Consigli per l' acquisto
Dovendo acquistare una canna all'inglese del tipo match rod, sono preferibili i modelli con innesti del tipo a spigot che risultano essere più robusti e conferiscono una migliore azione alla canna.
Inoltre è preferibile l'impugnatura in sughero sagomato e l'attacco per il mulinello, fisso e sistemato nella parte alta dell'impugnatura.


CANNA  DA  SURF  CASTING  

I campi di gara non sono tutti uguali tra loro ma presentano caratteristiche differenti da regione a regione, ma anche a seconda del periodo dell'anno.
Cambiano anche i pesci presenti, quindi alcune spiagge presenteranno la prevalenza di alcune specie ittiche rispetto ad altre.
Per la necessità di adeguare l'attrezzatura a queste esigenze diverse, esistono differenti modelli di canne da surf casting.
I materiali più utilizzati sono la fibra di carbonio, il kevlar e il titanio, che untiti a tecniche sofisticate di lavorazione, forniscono attrezzi di ottima qualità.
Nel Surf casting si utilizzano zavorre tra i 100 e 170 gr. a cui si aggiungerà il peso dell'esca che sarà più o meno influente a seconda del suo volume: questo peso complessivo deve essere confrontato con la potenza di lancio caratteristica della canna in uso.
A prescindere dalla potenza di lancio, una buona canna da surf casting deve possedere 3 requisiti fondamentali:

  • Una buona sensibilità del vettino nel segnalare le mangiate dei pesci più diffidenti.

  • Una sezione del calcio, una lunghezza ed un peso complessivo tali da non affaticare il pescatore.

  • Una struttura ed elasticità tale da stancare le prede più combattive, riducendone il tempo necessario per il recupero.

Nella scelta si tende a preferire le canne con azione di punta, in cui rientrano:

  • Le canne a ripartizione di sezione (CARDS)

  • Le canne per il surf casting leggero (light casting)

CANNE A RIPARTIZIONE DI SEZIONE (CARDS)

Queste canne sono disponibili sia in forma telescopica che ad innesti.
Caratteristica comune è la possibilità di individuare 3 sezioni attive della canna, ognuna delle quali ha un compito ben preciso:

  • LA PUNTA
    E' un segmento piuttosto morbido e sensibile, in modo da segnalare anche le mangiate più delicate.
    Inoltre è caratterizzato da una notevole elasticità tale da stancare i pesci più combattivi durante il recupero, riducendone i tempi.

  • L' ARCO
    E' la seconda sezione, quella mediana e flettente della canna.
    La flessione di questa sezione e l'energia elastica accumulata saranno ovviamente proporzionali alla forza impressa dal pescatore nella fase di lancio.
    Inoltre questa sezione tenderà a flettersi anche durante il recupero dei pesci grossi e combattivi aiutando la punta nell'azione di assorbimento degli strattoni più violenti.

  • IL MANICO
    Realizzato con materiali particolarmente rigidi che gli conferiscono le caratteristiche di una leva.
    Il compito di questa sezione è quello di imprimere la massima velocità nella fase di lancio, oltre quello di sostenere il mulinello e consentire una buona impugnatura.

 CANNE PER IL LIGHT CASTING

Caratterizzate da una sezione piuttosto sottile, leggerezza, maneggevolezza, ridotta sezione del cimino che conferiscono all'attrezzo una elevata sensibilità.
Mantengono una buona rigidità della parte mediana e terminale che consentono di lanciare zavorre abbastanza pesanti anche se inferiori a quelle consentite dalle CARDS, coprendo pertanto delle lunghezze di lancio inferiori.

Come nota generale sulle canne da surf casting, bisogna ricordare che la lunghezza della canna ed il suo peso devono essere scelte compatibilmente con la struttura fisica e la corporatura del pescatore, al fine di non creare danni alle articolazioni e nel contempo sfruttare al meglio le caratteristiche della canna.



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