Soverato 10.06.2008, si va a pesca
sportiva, quella che non distrugge, ma al grido "l'ho
preso" segue una smorfia e la meraviglia attanaglia l'equipaggio: "ma
che pesce è? Sembra un …pesce palla!" e si gonfia anche, il soggetto
ha un aspetto poco invitante, conviene ridargli la libertà dopo averlo
fotografato e la curiosità suggerisce un approfondimento immediato del caso.
Il "Mare Nostrum" non è più del
tutto nostrum, si sono appropriati infatti di parte di esso ormai circa 250
nuove specie di pesci che, anche se provenienti dai mari tropicali, si sono
ambientati e riprodotti nel Mediterraneo.
Alcuni, dai colori variopinti, hanno dato un aspetto maggiormente tropicale
alle nostre scogliere, altri per le loro dimensioni hanno cominciato a
convincere molti su quello che gli studiosi chiamano "riscaldamento
globale".
Pesci che per la stagione estremamente mite non migrano e, rimanendo
sottocosta dove il cibo abbonda, diventano più grandi di quello che finora hanno
fatto vedere (ad esempio lampughe e tombarelli).
Ma in questa sede vogliamo parlare di una particolare specie di pesce
tropicale che si è adattato al nostro mare: il Pesce Palla Argenteo
(Lagocephalus sceleratus) appartenente alla famiglia dei Tetraontidi
è stato da due anni circa avvistato e calcolato in costante aumento. Nel
Mediterraneo Orientale, infatti, solo nel mese di Aprile 2008, ne sono stati
contati più di 10 esemplari e nelle acque dello Ionio Meridionale fra Santa
Caterina (Cz) e Guardavalle (Cz) gli incontri col pesce palla documentati sono
stati fino ad oggi 4, uno dei quali rilevava la lunghezza di quasi un metro ed
un peso di circa 2 Kg (incontro quest'ultimo, fatto dal sottoscritto).
Questo pesce è stato oggetto di segnalazione da parte della Prefettura di
Atene, in quanto responsabile della morte di 10 persone (8 in Egitto e 2 in
Israele) i malcapitati si sarebbero cibati delle sue carni che presentano nella
pelle, nel fegato e negli organi riproduttivi una tossina molto potente capace
di provocare la paralisi dei muscoli della respirazione e problemi circolatori
(fonte Ads by Google).
Alcuni ricercatori della stazione idrobiologia dell'isola di Rodi tra cui
Andreas Sioulas sostengono che il loro ingresso sia avvenuto attraverso il
canale di Suez; hanno dato l'allarme al centro Ellenico per la ricerca medica ed
esortano quindi a non consumare assolutamente le carni di questo pesce.
Talune popolazioni dell'Oceano Indiano ritengono che il Pesce Palla sia una
prelibatezza, ma sanno come privarlo delle parti tossiche prima di mangiarlo e
ritengono il cibarsi di questo pesce un rito di particolare interesse etnico.
Queste notizie non hanno certo la pretesa di cambiare le sorti del
Mediterraneo, ma vorrebbero essere solo l'ennesima esortazione ad essere cauti
nello sfruttamento della natura ed in particolare nell'utilizzo del mare perché,
si sa, madre natura quando è sottoposta a forti stress reagisce spesso in modo
aggressivo ed irrefrenabile, sarebbe opportuno che si ascoltasse maggiormente la
scienza che studia questi fenomeni e che si mettesse da parte l'egoismo che
ormai regna sovrano nel cuore dell'uomo prima che il nostro pianeta si
riappropri di quello che è stato sempre suo nel corso dei secoli, senza
chiedere, ovviamente, il parere di nessuna forza umana che sia essa scientifica,
politica o di qualsiasi genere.
Vito Rocco Tassone
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