La situazione del nostro mare peggiora giorno dopo giorno. I modesti
carnieri dei pescatori dilettanti e ancor di più gli scarsi risultati dei
pescatori professionisti ne sono la prova oggettiva.
In Liguria solo cinque anni fa fare un bel bottino di mormore era cosa
normale, ora e' molto raro se non impossibile.
L'inquinamento e lo scriteriato uso di reti a strascico hanno
inferto un colpo mortale all'ecosistema marittimo. Purtroppo il processo
continua senza che nessuno tenti di porre un freno.
I ricercatori di tutto il mondo sono convinti che esiste un sistema in
grado di sovvertire questo processo di degrado: Le barriere artificiali di
ripopolamento ittico. Le barriere artificiali, da non confondere con gli sbarramenti
frangiflutti posti a difesa dei litorali contro l'erosione marina, sono
composte da corpi naturali (come pietre, tronchi ecc.) o artificiali
che vengono calati su fondali marini per creare un habitat naturale
atto allo sviluppo e crescita di molluschi e pesci.
Le barriere creano tane e via di fuga per la fauna ed inoltre limitano la
piaga dello strascico, una tecnica che ha la potenzialità di devastare
in pochi minuti un delicatissimo ecosistema naturale.
Le reti trascinate sul fondale per chilometri, non lasciano scampo a chi
vi si trovi davanti. Non avendo ripari naturali, fauna e flora vengono
irreparabilmente impoveriti.
Il Comune di Loano (Liguria) di recente ha avviato un programma
per posizionare alcune barriere artificiali proprio davanti ai suoi
territori. I risultati sono stati buoni. In poco tempo la fauna e la flora
si sono moltiplicati facendo tra le altre cose la felicità dei
vari pescatori.
Credo che sia nell'interesse di tutti noi pescatori salvaguardare e
migliorare l'ecosistema marino. Un modo per farlo e' quello di sensibilizzare i
politici su questo argomento convincendoli ad avviare programmi di ripopolamento
ittico. Uno tra questi e' quello delle barriere artificiali. Penso inoltre che
questa mossa incrementerebbe notevolmente il turismo, facendo muovere i tanti
pescatori stufi di recarsi nelle località marittime a prendere dei sonori
"cappotti".
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