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La Licenza di Pesca in Mare :: Un nuovo Balzello?
Testo di Filippo Ricca
Data Pubblicazione 23/02/2004
Già da
qualche anno (1997) circolano notizie riguardanti l'iter di un progetto di
legge inteso all'istituzione delle licenza di pesca dilettantistica in mare.
L'iniziativa risponde alle indicazioni contenute in un documento più generale
(piano triennale della pesca e acquacultura) che prevedono tra l'altro la
regolamentazione delle licenze di pesca sportiva in mare e la revisione delle
leggi in materia di pesca e attrezzi consentiti.
Personalmente non ho seguito la questione legislativa da vicino e quindi non
so a che punto sono i lavori. Ultimamente però alcuni articoli relativi a
questo argomento, presenti sulle riviste "pesca in mare" e "pescare mare", mi
hanno allarmato.
Da questi articoli si evincerebbe che la licenza in mare non è più una favola
metropolitana ma stà per diventare triste realtà.
Trovo ingiusta e inutile l'introduzione di una licenza di pesca in mare mentre
mi auspico una rivisitazione delle leggi che regolano la pesca. Soprattutto
non vedo l'ora che venga istituita la figura dei "vigilantes"
ovvero di un gruppo di persone che abbiano il potere di far rispettare le
leggi.
Tuttora esistono delle
leggi che regolano la pesca sportiva
(ad esempio misure
minime dei pesci e quantitativi massimi)
ma pochi le rispettano e soprattutto non esistono gli organi competenti nel
farle rispettare.
Sulla carta esisteranno anche ma chi tra noi pescatori sportivi è mai stato
oggetto di un controllo?.
Il problema dell'Italia è che di leggi ne esistono tantissime in tutti i campi
(materia di pesca ivi compresa) ma mancano le persone preposte a farle
rispettare.
Non capisco inoltre perché introdurre una tassa per i pescatori dilettanti e
aumentare a costoro le costrizioni quando è stato dimostrato (vedi studi di
settore) che il prelievo da parte degli sportivi è quasi nullo se confrontato
con quello dei pescatori professionisti. Così facendo non si avrebbe di certo
l'auspicato aumento della fauna marina.
Altro discorso sarebbe istituire leggi più restrittive per i pescatori
professionistici (magari compensandole con incentivi in forma monetaria) che
in molte occasioni da sempre hanno rispettato (e rispettano) poco il mare. Sono negli occhi di
tutti i Km di reti poste quasi a ridosso di spiagge e scogliere, nella totale
mancanza del rispetto di distanze e lunghezze. Per non parlare
dell'accertato scempio che si è consumato ai danni di fauna e flora marina con
l'utilizzo delle reti a strascico, tuttora in uso in molte parti d'Italia.
Ma gli organi di controllo, Capitaneria di Porto fra tutti, dove sono?
<< come
direbbe Raimondo Vianello .... ci sono o ci fanno? >>
Il legislatore ha poi pensato alle conseguenze economiche negative che questa
tassa potrebbe introdurre?
L'economia della pesca sportiva è già in crisi << vedi piccoli negozi di pesca
e produttori che faticano a tirare avanti >> e questa tassa potrebbe
scoraggiare (e quindi allontanare) ulteriormente l'appassionato.
CONCLUSIONI
In conclusione la possibilità di esprimere un sì all'introduzione della
licenza di pesca in mare deve essere subordinata ad una serie di condizioni
che elenco di seguito.
La prima è
che la licenza non diventi una scusa per l'introduzione di un nuova, ed
ennesima tassa fine a se stessa nel oramai famoso paese dei balzelli.
L'importo delle tasse annuali dovrebbe essere limitato nell'ammontare ed
accessibile a tutti (ragazzi
compresi!).
Una apposita
norma dovrebbe poi stabilire la destinazione obbligatoria delle risorse
incamerate unicamente per fini di ripopolamento ittico, di salvaguardia
dell'ambiente marino e controllo delle leggi.
L'adozione di
procedure burocratiche per accedere alla licenza dovrebbero essere molto
semplificate. Ovvero acquisto della licenza presso i negozi di articoli
sportivi ed anche direttamente via internet senza ulteriori costi e fastidi.
Dovrebbero
inoltre esistere gli organi preposti al controllo (i
vigilantes) al fine
di permettere il pieno rispetto delle leggi da parte sia dei pescatori
dilettanti sia di quelli professionistici.
La speranza è anche che l'introduzione della licenza di
pesca in mare possa rendere finalmente giustizia alla pesca sportiva in mare
riconoscendole la dignità che merita sia come attività ricreativa che come
campo di notevole interesse economico.
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