La situazione del nostro mare
peggiora ora dopo ora e nessuno tenta di porvi un freno. I modesti carnieri
dei pescatori dilettanti e ancor di più gli scarsi risultati dei pescatori
professionisti ne sono la prova oggettiva.
Solo cinque anni fa la Liguria di Ponente era il paradiso della pesca alla
mormora e i pescatori dilettanti arrivavano da tutte le parti d'Italia per
riempire i carnieri. Ora non è più così: il mare si è impoverito e le catture
sono sempre più rare. Anche gli appassionati veri si sono demoralizzati
abbandonando l'hobby della pesca e di conseguenza anche il turismo ne ha
risentito.
I motivi che hanno portato a questo depauperamento sono diversi.
L'inquinamento e lo scriteriato uso delle reti (soprattutto quelle a
strascico) sono tra i primi. Ma forse i veri responsabili di questo disastro
sono proprio le Amministrazioni pubbliche e gli organi preposti al controllo
dei pescatori professionisti.
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Le Amministrazioni pubbliche
(regione, province e comuni) hanno sempre fatto poco per diminuire
l'inquinamento e proteggere le scogliere naturali. Un esempio lampante è la
costruzione dei porti turistici. Nel ponente ligure stanno 'fiorendo' decine e
decine di porti turistici che come effetto collaterale hanno la distruzione
delle scogliere naturali (habitat naturale di riproduzione di pesci e
molluschi).
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Gli organi preposti al
controllo non hanno mai svolto un lavoro serio lasciando spesso campo libero
ad alcuni pescatori senza scrupoli.
A San Lorenzo al Mare,
piccolo paesino della provincia di Imperia (Liguria di ponente) è nata una
lista civica "L'Alternativa" che tra i vari punti del proprio programma
elettorale ha proprio quello di creare un "Oasi del Pescatore" ovvero
un posto dove il patrimonio ittico è tutelato e valorizzato.
Un progetto simile è stato
già avviato in diversi altri comuni dando inaspettati risultati a livello
turistico. L'idea è quella di favorire i pescatori sportivi migliorando e
salvaguardando l'habitat marino. I passi che l'Alternativa vuole
compiere per raggiungere questo importante obbiettivo sono i seguenti:
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creare un'associazione che
tuteli ed effettui il monitoraggio del patrimonio ittico
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posizionare le barriere
artificiali di ripopolamento ittico
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effettuare il ripopolamento
di novellame (se permesso dalla vigente legislazione)
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controllare i pescatori
professionisti
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istituire alcuni periodi di
fermo biologico
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organizzare a San Lorenzo al
Mare alcune gare di pesca (da riva, traina e bolentino) anche a livello
provinciale/nazionale
Forse il passo più importante
nonché costoso di questo progetto è proprio quello delle barriere artificiali.
Le barriere artificiali, da non confondere con gli sbarramenti
frangiflutti posti a difesa dei litorali contro l'erosione marina, sono
composte da corpi artificiali che vengono posizionati su fondali marini per
creare un habitat naturale atto allo sviluppo e crescita di molluschi e pesci.
Le barriere creano tane e via di fuga per la fauna ed inoltre limitano la
piaga dello strascico, una 'pratica' che ha la potenzialità di devastare in
pochi minuti un delicatissimo ecosistema naturale.
Le reti trascinate sul fondale per chilometri, non lasciano scampo a fauna e
flora e il risultato è che l'ecosistema viene irreparabilmente impoverito. Il
Comune di Loano in Liguria quasi dieci anni fa ha avviato un programma di
posizionamento delle barriere artificiali proprio davanti alle proprie
spiagge. I risultati sono stati sorprendentemente buoni. In poco tempo la
fauna si è moltiplicata facendo la felicità di pescatori ed operatori
turistici.
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