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Come Tarare un Galleggiante
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Testo di  Lorenzo Condello
Fotografie di  Lorenzo Condello
Data Pubblicazione  09/09/2007

In quest'articolo parleremo di uno degli aspetti più importanti della pesca sportiva con il galleggiante: la taratura. Essa è talmente determinante che, a seconda di come viene eseguita, la pescata va bene o meno. Basti pensare che l'85% del buon esito della giornata di pesca dipende da com'è stato tarato il segnalatore.

Vediamo passo passo come realizzare una perfetta piombatura.

GENERALITA'

Tarare un galleggiante” significa piombarlo nel modo corretto, a seconda della sua grammatura e della situazione di pesca (vento, corrente, pesci sospettosi, minutaglia abbondante, etc). Ovviamente la soluzione migliore consiste nel piombarlo completamente.

Ad esempio, se utilizziamo un galleggiante da mezzo grammo, dovremo realizzare una piombatura di 0,5 grammi. Ma attenzione perché non sempre è così. Sappiamo bene che la piombatura può essere effettuata sia con torpille sia con pallini, oppure combinandoli.

Prendiamo sempre come esempio un galleggiante da mezzo grammo e analizziamo i vari tipi di piombatura.

TIPI DI PIOMBATURA


Fig. 1 - Torpille secca oppure torpille più 2-3 pallini

Ecco una lenza che viene adoperata soprattutto in caso di corrente, quando bisogna “perforare” quest'ultima per far adagiare l'amo sul fondo (nelle figure scelgo a caso la grammatura del galleggiante). L'importante è seguire le proporzioni. È ovvio che in un canale di forte corrente, ad esempio, bisogna avere una certa esperienza per governare una lenza da 0,5 grammi. Questa lenza si rivela utile anche quando è presente la minutaglia, in particolare in piena estate: infatti, mettendo solo i piombini spaccati, se c'è minutaglia, il bigattino difficilmente arriverà integro sul fondo, perché quei pescetti se lo saranno già mangiato o comunque lo avranno ucciso durante la fase di caduta. Quindi la torpille velocizza e garantisce l'arrivo dell'esca integra sul fondo.


Fig. 2 - Solo pallini oppure bulk più pallini

In questo caso si utilizzeranno unicamente i pallini, o in alternativa, un bulk, che tari il 40-50-80 % della portata del galleggiante a seconda della corrente, e una spallinata con i piombini spaccati. È una lenza che viene costruita se si ha a che fare, ad esempio, con pesci sospettosi. Quindi si avrà bisogno di lenze morbide o morbidissime che non spingano il pesce ad abbandonare l'esca, dopo aver avvertito dei pesi “anomali”. La spallinatura può essere realizzata principalmente in due modi differenti:


Fig. 2a - Piombatura con distanza ad aumentare verso il basso

Si effettua quando si desidera che la lenza esegua una curva simile ad un'iperbole, soprattutto quando il pesce mangia in caduta.


Fig. 2b - Piombatura con distanza ad aumentare verso l'alto

Si crea quando si vuole maggiore rigidità, in modo tale che il terminale sia ben appoggiato sul fondo. La si adopera quindi soprattutto quando c'è corrente.

DIFFERENZA TRA BULK E TORPILLE

La differenza tra il bulk e la torpille va ricercata nella concentrazione del piombo che è maggiore nel secondo caso. Si consiglia l'uso della torpille quando è necessario ottenere la massima stabilità possibile della lenza, quando magari c'è forte corrente. Diversamente, il bulk non ha la fermezza della torpille, perciò viene adoperato principalmente in acque lente o ferme, alla ricerca di carpe e carassi, quando è necessario entrare rapidamente in pesca. Inoltre, utilizzando i pallini, si può modificare facilmente la geometria della lenza, cosa che non si può svolgere con un unico corpo di piombo. In aggiunta, con il bulk si ottiene una lenza più facile da gestire e manovrare a differenza dell'olivetta, perché una catenella di pallini evita di far compiere alla montatura dei gesti inconsulti che spesso una torpille provoca durante delle azzardate manovre del pescatore. Il tutto può finire con dei grovigli di filo: l'olivetta ha un volume più sviluppato in larghezza che porta la lenza a dei movimenti scorbutici, i quali spingono il filo ad accavallarsi.


Fig. 3 - Esempio di bulk

CONCLUSIONI

In definitiva raccomando a tutti i neofiti e non, di spendere qualche minuto in più sulla realizzazione della piombatura cercando di utilizzare il vostro “senso dell'acqua” che noi pescatori tutti possediamo per capire quando è il caso di utilizzare lenze capillari e quando si può adoperarne una anche abbastanza grossolana.
 



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