La cosa fondamentale è capire e conoscere nel momento in cui
decidiamo di andare a pescare quali sono i pesci esca adatti e presenti in luogo
in rapporto alle profondità che si intendono affrontare.
Aguglia, cefalo, occhiata, donzella, calamaro e seppia
sono le esche regine.
Personalmente, per una serie di considerazioni supportate
dalla percentuale di catture, divido i pesci esca per fasce di profondità e
cioè: Aguglia cefalo e occhiata li uso dalla superficie a massimo 15 metri di
profondità. Donzella, calamaro e seppia li uso dai 15 metri in poi e vi spiego
anche perché.
Ma per quale motivo un dentice o una ricciola dovrebbero in natura vedere una
aguglia o un cefalo a 30 metri di profondità? Me lo sono sempre chiesto e il
rapporto di catture tra l’utilizzo di Aguglia e Calamaro o seppia a 30 metri di
profondità è di 1 a 6 con i dentici e di 3 a 6 con le ricciole. Entro i 15 metri
il rapporto è di 4 a 2 e 6 a 3.
Comunque nel periodo che va da giugno a dicembre l’esca viva
la fa da padrona sempre e comunque.
Nel periodo della riproduzione invece, per un fatto di difesa della
territorialità, gli artificiali funzionano benissimo e vengono aggrediti non
solo per pura necessità alimentare.
![](/tecnica/tecniche_pesca/foto/art1_traina_a.jpg)
Nella Foto: Pesce Serra di 3,450 kg
Affrontiamo adesso un argomento a prima vista banale ma non
lo è affatto.
Che imbarcazione avete?, a
seconda della scia o turbolenza della barca e dell’elica dovete valutare la
distanza dell’esca dalla poppa.
In genere più lontano sono le esche meglio è, un altro
fattore è la distanza esca piombo guardiano, 30/40 metri vanno bene. Usare il
peduncolo del piombo guardiano lungo almeno 1 metro. Questo eviterà all’esca di
strofinare sugli scogli e rovinarsi.
Usare sempre il piombo più leggero consentito dalla corrente o dalla profondità,
è preferibile filare più lenza che avere il piombo più pesante.
Velocità di traina; da
quasi 0 a 2 nodi anche se ho avuto ferrate anche a 3 nodi dipende dall’esca, se
la corrente lo consente si può anche spegnere del tutto il motore.
Se si pesca con due canne far passare le esche a due profondità diverse, una sul
fondo e una a mezz’acqua che può anche lavorare quasi in superficie.
Percorso; al di là della
batimetria scelta passare con le esche tangenzialmente alle mangianze o ai salti
batimetrici.
Regolare la frizione del mulinello
alla massima sensibilità, la frizione deve reggere solo il peso della
lenza del piombo e dell’esca o inserire la lenza con un metro di imbando in un
elastico fissato alla canna.
Al primo segnale di toccata, a meno che il pesce non ingoi direttamente l’esca,
filare a mano un paio di metri di lenza, portare la frizione sullo strike e poi
ferrare decisamente ma senza violenza.
![](/tecnica/tecniche_pesca/foto/art1_traina_b.jpg)
Nella Foto: Pesce Serra di 3,800 kg
Questo tipo di pesca è secondo me il modo più economico di
praticare la traina, ho trainato per anni con una barchetta di 3,50 metri e un
fuoribordo di 4 cv, ho utilizzato cannette in vtr in due pezzi e mulinelli a
tamburo fisso di vecchia fabbricazione e con un pò di esperienza sono riuscito a
imbarcare prede di più di 15 kg.
Questo articolo è volutamente sintetico, trovo inutile e
improduttivo dilungarsi su accorgimenti che variano da posto a posto di pesca,
stato del mare, correnti temperatura dell’acqua etc. lo scopo di questo racconto
è di fornire elementi base sul tipo di pesca e di avvicinare quasi tutti a
questo fantastico modo di vivere il mare.
Un ultimo consiglio; è
inutile pescare con fili eccessivamente sottili, sono pericolosi per le mani e
vi posso assicurare che… se il pesce ha deciso di mangiare è solo perché vede
l’esca viva e in difficoltà.
Nel prossimo articolo Vi spiegherò
perché il pesce predatore, tra tanti pesci che può attaccare, sceglierà al 90%
dei casi di attaccare il pesce esca.
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