CARATTERISTICHE
DEL PESCE |
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La trota lacustre, che raggiunge
le massime dimensioni fra tutti i salmonidi delle nostre acque interne, è molto
simile alla più comune trota iridea (quella che comunemente si trova sui banchi
del pescivendolo). Si distingue da quest'ultima perché ha un corpo più allungato
e la dentatura è più sviluppata. Altra caratteristica che la distingue è la
livrea: il dorso è grigiastro, con sfumature azzurre mentre i fianchi sono
argentei; qua e là compaiono punteggiature nere a forma di X, sparse sul dorso,
sui fianchi e sulle pinne (vedi foto). Solitamente non vive in branco, è
d'indole solitaria. Non si avvicina quasi mai alla riva e difficilmente sale in
superficie. E' abbastanza diffusa nei laghi prealpini dell'Italia del Nord.
DOVE |
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Il lago di Molveno
è giudicato da molti come il più bello del trentino.
E' incorniciato da splendidi monti ricchi di faggi ed abeti e dall'abitato
dell'omonima cittadina (vedi foto). Il lago ha una estensione di circa 3.3 kmq
con lunghezza di circa 4 km e larghezza di 1.5 km.
Inoltre è molto profondo e per questo motivo non ghiaccia anche se solitamente
la temperatura in inverno scende di diversi gradi sotto lo zero. La profondità
media è di circa 49.3 metri e la massima raggiunge misura 123 metri.
Dal punto di
vista alieutico il lago, che dista circa 50 km da Trento, è molto interessante
anche se non di facile accesso. L'altezza delle acque è variabile a causa di una
centrale idroelettrica che effettua ingenti prelievi e le rive sono in diversi
punti molto scoscese.
Si alternano qua e là delle spiaggette molto pittoresche e adatte ad ogni
tecnica di pesca, spesso prese d'assalto dai vari pescatori locali.
Per poter
pescare nel lago di Molveno occorre avere il permesso
nazionale acque interne più un apposito permesso giornaliero rilasciato
dall'associazione che gestisce le acque del comprensorio.
Questo permesso, dal costo di 8 euro, è in vendita presso diversi esercizi
commerciali (uno tra questi, è il giornalaio-tabacchino che si trova vicino alla
chiesa).
Le specie
presenti sono diverse: la trota lacustre,
il salmerino,
il persico reale,
la carpa,
la tinca
e il luccio.
TECNICA, AZIONE E PERIODO DI PESCA |
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Nel mese di
gennaio le grosse trote lacustri "cacciano" quasi completamente a galla e per
questo motivo sono facilmente insidiabili con diverse tecniche. Due fra
queste, molto praticate, sono lo spinning con pesanti rotanti o ondulanti e il
"morto manovrato con
bombarda" (tecnica
mutuata dalla pesca alla trota in laghetto).
In quest'articolo
prenderemo in considerazione la tecnica della pesca con la bombarda.
In entrambi i casi l'azione di pesca è la stessa. Occorre fare alcuni lanci,
il più lontano possibile dalla riva, recuperare molto lentamente e poi se non
si avverte nessuna tocca spostarsi di alcuni metri.
Nei primi giorni dell'anno, questo tipo di pesca itinerante risulta essere
molto redditizia a patto di saper resistere al freddo e alla fatica.
Il terreno su cui viene effettuata l'azione di pesca è molto dissestato e le
temperature, generalmente in questo periodo, sono quasi polari (a gennaio si
può arrivare anche a -10 gradi).
ATTREZZATURA |
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CANNA
L'attrezzo ideale è una canna robusta da bombarda sui 4 mt di lunghezza
(meglio 4.5 metri) e potenza di lancio 20-40 gr. Esistono ottime canne in
commercio che soddisfano questi requisiti.
Una fra tutte, con un buon rapporto qualità prezzo (circa 70 euro), è la Shimano TR GT.
MULINELLO
Non vi sono
prescrizioni precise sul mulinello. Il mulinello dovrà essere in grado di
contenere almeno 100 metri di buon monofilo (nylon) dello 0.20.
La mia preferenza cade su mulinelli non troppo piccoli che se anche pesano un
pochino di più non "stressano" troppo il filo. Si è rilevato ottimo allo scopo
il nuovo Super Aero
4000 F della Shimano.
Anche mulinelli di altre marche e più economici possono essere adatti allo
scopo.
MONTATURA
La montatura è molto semplice. Direttamente sul filo madre va inserita una
bombarda da 25 grammi (max 30) con galleggiabilità 4. All'estremo della lenza
madre si aggiunge un salvanodo e si lega una girella tripla (meglio se a
barilotto). Alla girella verrà collegato il finale (vedi disegno).
FINALE
Il finale è costituito da uno spezzone di monofilo dello 0.16 (meglio se
fluorcarbon) della lunghezza di 1.5-2 metri al quale andrà collegata una
piccola girella.
La girella ha lo scopo (vedi la sezione innesco)
di collegare l'amo ad
occhiello (modello
Aberdeen del numero 4)
o l'ancoretta al finale.
INNESCO |
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L'innesco del
pesce esca è un pò elaborato e possiamo aiutarci con l'apposito ago (quello a linguetta,
adatto a innescare i pesci morti.
Vedi ad esempio:
http://www.pianetapesca.it/bdp/15992_Ago_da_Innesco_a_Linguetta.html
occorrerà introdurre la piccola girella (quella che termina il finale)
all'interno del pesce, partendo dalla bocca e facendola fuoriuscire dall'ano. A
quest'ultima si attaccherà l'amo ad occhiello oppure l'ancoretta.
Dopo avere eseguito questa operazione occorrerà posizionare la girella e il
gambo dell'amo (o ancoretta) all'interno del pesce, lasciando la punta (o le
punte) ben scoperta.
Per verificare se l'innesco è stato eseguito correttamente occorrerà effettuare
una prova. Immergendo il complesso pescante in acqua e imprimendo uno
spostamento della canna parallelo al terreno il pesce esca dovrebbe ruotare sul
proprio asse.
Sarà proprio questa rotazione a stimolare l'aggressività della trota lacustre.
NOTE |
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Un capiente
zainetto dove stivare la minuteria e mettere le trote completerà il nostro
abbigliamento.
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