Come affrontare le trote?
Questa è una domanda alla quale ogni pescatore risponde secondo la propria
esperienza ed i propri gusti.
Io sono convinto che i predatori devono essere pescati a spinning per godere
della loro aggressività, sentire in mano come può essere violento l' attacco
della regina delle acque interne è una sensazione mozzafiato.
Per cominciare a conoscere la trota è meglio partire da un laghetto di pesca
sportiva, consiglio di utilizzare canne da 2.4 metri ed un buon mulinello da
1000 a 1500 con imbobinato un ottimo trecciato da 0.12 mm di diametro in modo da
avere uno strumento abbastanza versatile per poi affrontare altri itinerari.
Raggiunto il posto si deve scegliere il punto dove iniziare a
lanciare.
In un laghetto artificiale, ci sono 2 elementi determinanti da tenere
in considerazione:
-
le acque di una cava artificiale non sono un granché ossigenate, quindi
quando il vento crea delle ondine bisogna trovarselo di fronte (l' acqua diventa
più ossigenata e quindi più gradevole per la nostra preda), anche perché tutte
le sostanze nutritive (particelle, insetti morti etc) verranno verso di noi, e
si fermeranno sotto la nostra sponda.
-
verificare se ci sono pompe che stanno rinfrescando e/o riempiendo la
cava: quello è un posto ideale per lanciare, sempre per il fatto che la trota
ama l' acqua fresca ed ossigenata.
In mancanza di queste condizioni bisogna tenere d' occhio il movimento delle
trote nel laghetto: se è il periodo della riproduzione ci sono delle giornate in
cui sono ferme sotto riva indaffarate nello scavare la loro buchetta per la
riproduzione (sono sterili ma l' istinto è l' istinto). In queste giornate
mettetevi l' anima in pace che di catture ne farete veramente poche, se non
arriverà il “cappotto”.
Se di mattina presto le vedete in movimento vistoso in superficie questa può
essere una pescata meravigliosa, quindi lanciate sempre dove le vedete sbollare,
e spesso vi ripagherà.

La trota va pescata con cucchiaini piccoli diciamo da 2 a 5 grammi nei laghetti,
consiglio i veltic ed i martin, ed anche piccoli rapala count down da 3 a 5 cm
possono essere molto catturanti.
Consiglio sempre recuperi a canna bassa e tendenzialmente lenti per entrambi, ma
per il rapalà bisogna dargli dei colpetti di polso: questo movimento si tramuta
in piccole accelerazioni.
Prima di cominciare a pescare, e se non si conosce il movimento dell'
artificiale si fa qualche lancio molto vicino a noi e si studia il movimento, il
rapala non deve muoversi come un pesce “epilettico”, il suo spinnare deve essere
armonico come nella realtà.
Pescate fino alla fine, fin sotto i vostri piedi, spesso negli ultimi, neanche
metri ma centimetri, ci scappa la sorpresa, e non variate la velocità.
La ferrata con la trota è praticamente inutile, ha un attacco che è
autoferrante.
Spesso vi capiterà di sentire un attacco, ma senza che il pesce si sia allamato,
come un colpetto: non continuate a recuperare, per circa 1-2 secondi lasciate
che l' artificiale affondi come se fosse stato tramortito, e poi ripartite,
perchè spesso la trota fa un secondo attacco più deciso del precedente.
Dal laghetto ai grandi fiumi
Dopo aver raggiunto una certa dimestichezza con le trote dei laghetti sportivi,
vi potrete accostare alle trote dei grandi fiumi, consiglio di cominciare con
anse molto larghe e profonde, dove vi consiglio di aumentare il peso degli
artificiali in proporzione alla corrente.
I lanci devono essere molto precisi, anche perché lo spazio d' azione spesso è
molto limitato da molteplici ostacoli visibili (al di fuori dell' acqua o appena
sottostanti la superficie) ed invisibili (questi purtroppo si scoprono spesso
lasciando qualche artificiale nel letto del fiume).
Si deve lanciare sempre contro corrente, a circa 45° rispetto alla sponda
opposta, bisogna lasciare che il rotante affondi un po' e poi si da una ferrata
e si parte con il recupero, si andrà a formare una traiettoria curva che ci
tornerà sotto i piedi contro corrente, questa azione spesso paga molto bene,
anche con catture di taglia, dovuta anche al fatto che si usa un artificiale
corpulento.
Se si usa un rapala bisogna lanciare sempre in prossimità della sponda opposta e
contro corrente, ma con un angolo maggiore, l' artificiale deve essere sempre un
count down, e per i primi metri non si deve agire in nessuna maniera e lasciare
l' archetto alzato per far si che l' artificiale prenda un po' di profondità,
poi si inizia il recupero.
Quando il rapala si posiziona con la coda nella direzione opposta a dove ci
troviamo noi si rallenta leggermente il recupero (il movimento viene aiutato
dalla corrente) e si comincia a dare dei colpetti di polso per dare le
accelerazioni, ed anche qui pescate fino alla fine, spesso la trota uscirà anche
molto vicina a noi.
Parte fondamentale deve essere anche l' avvicinamento allo spot, si deve essere
silenziosi, e compiere movimenti lenti e l' abbigliamento deve essere adeguato.
Mai andare a pescare le trote con abbigliamenti dai colori accesi, da evitare
categoricamente impermeabili gialli o rossi, cappelli di colori accesi;
consiglio il grigio scuro o il marrone scuro ed il verde sempre scuro(tutti
colori che si mimetizzano con l' ambiente), la trota ha una vista fenomenale.
Una volta che la trota ci vede ci si può dimenticare di avere qualche
possibilità di catturarla.
Per i fiumi grandi consiglio canne da 2.70 metri primo perché solitamente hanno una
grammatura da casting maggiore e si gestiscono meglio i grandi rotanti, secondo
perché spesso sotto i nostri piedi ci sono degli impedimenti per recuperare tra
le nostre mani l' artificiale.
Spero di essere stato d' aiuto a tutti coloro che vogliono cominciare la pesca
alla trota, un grande in bocca al lupo!
Emanuele Adanti
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