Eccomi qua!
Come mi ero ripromesso, in questo articolo voglio raccontarvi com’è andata la
mia giornata di apertura (catture incluse) in compagnia del mio amico Luca.
Devo dire che anche quest’anno non mi posso lamentare.
Con i gatoss (ovvero le
larve di tripula) io e Luca ci siamo
veramente divertiti. Abbiamo portato a riva una cinquantina di trote in due
e ne abbiamo tenute 5 a testa (gli esemplari più interessanti) per consumo
familiare.
Ci tengo a sottolineare che la quasi
totalità del materiale da noi pescato era autoctono, composto per lo
più da ibridi e da qualche fario ruspante, pochissime le
trote di semina.
Questo fatto la dice lunga sulle potenzialità del Serio in termini di pesci,
nonostante le ingiurie che questo fiume subisce a causa di prelievi idrici e
quant’altro.
Le catture si sono susseguite di buona lena anche a spinning
nei giorni successivi e sono culminate con un bell’esemplare di
fario di 54 cm, per
un chilo e 700 grammi, catturata alle 7,30 di
mattina nel fiume Brembo a Zogno in un fondale di un paio di metri, con
un Rapala CD da 9 cm color argento-nero.
Poi purtroppo il solito abbassamento di temperatura, dovuto
ad un forte vento di tramontana, ha inchiodato le trote sul fondo e a spinning
non c’è stato più verso di vedere una coda.
Per questo da una settimana vado in bianco. Non importa, io
la battuta la faccio ugualmente, tanto so che prima o poi la condizione ottimale
si ripresenterà e io voglio essere sul fiume per sfruttarla a dovere.
Questo è un consiglio che mi sento di darvi: non mollate
mai!!! Anche se il periodo non è dei migliori, non rinunciate a fare quattro
lanci, non si sa mai quello che può succedere.
Se fate come me e andate sul fiume nelle ore più calde della giornata,
avrete sicuramente delle buone possibilità di vedere la vostra canna
piegarsi sull’acqua con una trota attaccata al vostro artificiale di fiducia.
Adesso le prime ore del mattino
sono appannaggio delle esche naturali (camole,
vermi, gatoss ecc).
Con queste esche, ci si mantiene maggiormente in zona strike perché le trote più
il freddo è intenso più risultano apatiche e restie ad inseguire un’artificiale
che, pur recuperato lentamente, fa spendere loro più energie.
Aspettando tempi migliori vi anticipo che il prossimo
articolo sarà imperniato sulla pesca delle trote nei torrenti di montagna,
sia con esche naturali che a spinning.
Spero di darvi qualche dritta che funzioni e vi faccia catturare. Tutto ciò
sempre nel rispetto della natura e delle trote che andremo a insidiare,
trote che meritano il massimo rispetto sia per la bellezza che per la rusticità
che le contraddistingue.
Scuri Gianbattista
Membro Club Azzurro e Nazionale Italiana Spinning da riva
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