IL
Pagello (in dialetto Luvaro)
viene considerato il principe del bolentino costiero, per la bontà delle carni,
ma anche per la forza che sprigiona una volta allamato.
L’imbocco del molo di Portopalo di Menfi (Ag)
Questa volta siamo andati a cercare la nostra preda in
compagnia di tre validi pescatori sportivi, ma anche tre belle persone con cui
la mattinata passa piacevolmente tra una battuta e un Pagello allamato, il
signor Fiamma, lo “Zio” Nicola e Capitan Gregorio che mi hanno
accompagnato in questa battuta a poche miglia di distanza dal porto di Sciacca (Ag).
La barca, un Lipari motorizzato con un 130 Cv diesel è risultato essere un
ottimo natante per questo tipo di pesca. Partenza quindi alle 5:30 da Portopalo
in direzione Capo San Marco. Dopo circa 7 miglia di navigazione prepariamo le
canne e cominciamo la pesca scarrocciando.
Il vento che la mattina soffiava prepotente già dopo un ora
si era calmato e si era “buttata” una bonaccia che aveva appiattito il mare.
La nostra attrezzatura da pesca è ottima, canne “Shimano”con vettino
sensibilissimo, in bobina multi fibre del 22 ed ami “Kamikaze” affilati
chimicamente del numero 12.
I Pagelli di taglia devono essere salpati con
cautela visto che per la cattura devono essere impiegati braccioli molto
sottili. |
Un Pagello a pelo d'acqua. |
“Caliamo” a fondo con piombi di circa 100g e cominciamo la pesca. Siamo rimasti
per tutta la mattina su di una batimetrica quasi costante sui 28/30 metri
aiutati da una corrente favorevole e da un’ancora pallone che frenava il
movimento del natante. La nostra è stata una pesca molto selettiva, l’amo numero
12 ed esche voluminose come il Cappuccetto (piccolo mollusco simile alla
seppia) ci hanno permesso di portare a bordo soltanto pagelli e qualche sauro,
evitando gli attacchi della minutaglia.
Capitan Gregorio con una preda.
Il nostro equipaggio era abbastanza scoraggiato da come stava
andando la pesca, il signor Fiamma dopo la prima cattura ha cambiato esca
passando al verme coreano ma con pochi risultati.
Lo “Zio Nicola” con una pagello.
Verso le 8 comunque passiamo su di una distesa fangosa e le
catture si fanno più frequenti sia Capitan Gregorio che lo “Zio” Nicola salpano
un paio di prede “di taglia” raccontandomi nel frattempo la loro scala di
misurazione per specie ittiche: prede sotto i 250 grammi sono dette “da
padella”, prede al di sopra dei 250g sono dette “da
griglia”.
Il Signor Fiamma alle prese con i terminali da montare.
Abbiamo scarrocciato per circa 1.5 miglia, dove il nostro
ecoscandaglio ha sempre indicato un fondale fangoso a volte misto a sabbia.
Ci siamo tenuti sempre sulla batimentrica dei 29 metri, e la temperatura
superficiale dell’ acqua era di 18.5 °C circa. La temperatura esterna era di 32
°C.
Da indicare la luna piena alta sino a tarda mattinata.
L’ecoscandaglio in nostra dotazione un Fishfinder 250
della Garmin.
Ridendo e scherzando il signor Fiamma mi confida che la
scorsa settimana avevo portato a bordo un Pagello di taglia di circa 900 g,
dimensione considerevole per le nostre zone, e che quindi la sfida con il mare
adesso sarà di tentare di battere quel record.
Parte dell’ attrezzatura utilizzata.
La pesca si è conclusa decentemente,
ma il mare e le persone che lo amano come il nostro equipaggio ancora una volta
hanno reso possibile una giornata indimenticabile.
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Identikit |
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Come riconoscere il Pagello Fragolino Il
Pagello Fragolino (Pagellus
erythrinus) è presente lungo tutte le nostre coste, tanto da venire
identificato con nomi dialettali che variano da regione a regione, i più
comuni tre i quali sono Pagello, Parago, Luvaro,
Lustrino, Ribon, Pagau.
Morfologia
Appartiene alla famiglia degli sparidi
e, come tale, ha corpo allungato, compresso lateralmente,capo tondeggiante
e bocca che che si apre in posizione terminale inferiore.
Colore rosa intenso, privo di fasce ma con piccole macchie di colore
azzurro.
Habitat
Predilige zone fangose o con
formazioni coralline alla roccia ed alla posidonia,
dove grufola sul fondale per cibarsi.
Vive ad una profondità compresa tra i venti e gli ottanta metri ma può
capitare di ritrovarlo anche a maggiori profondità.
Comportamento
E una specie gregaria, vive in
branchi più o meno numerosi, di solito accompagnati da menole, saraghi e
sciarrani. |
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Marcello Guadagnino
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