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Principali tipi di Terminali
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Testo di  Luca De Angelis
Fotografie di  Luca De Angelis
Data Pubblicazione  30/04/2006

Nel surfcasting si utilizzano principalmente quattro disegni di terminali: il long arm, lo short rovesciato, il paternoster e lo scorrevole, in grado di adattarsi a tutte le situazioni di pesca, dalla ricerca sulla lunga distanza fino alla schiuma nel sottoriva durante le mareggiate.

I requisiti fondamentali di un terminale sono di presentare l'esca nel modo più naturale, rendendola mobile il più possibile e di limitarne i grovigli dei braccioli, trovare un compromesso tra questi due punti opposti non è mai una cosa semplice.

Un terminale è costituito dal trave, dagli snodi, dai braccioli, dall'attacco per il piombo e dalla zavorra. La lunghezza della lenza che va dalla punta della canna al piombo, trave compreso, è chiamata "drop" e varia dagli ottanta centimetri ad oltre due metri per il lancio pendolare.

L'asola superiore che permette il raccordo con lo shock leader, anche per mezzo di dispositivi di sgancio rapido che consentono di sostituire velocemente il terminale, s'indica spesso come capocorda.

Per montare un bracciolo su di un trave o direttamente sullo shock leader si utilizza il classico snodo: nodino - perlina - girella - perlina - nodino, conosciuto anche come "join".

Il bracciolo è legato sull'asola della piccola girella, libera di girare su se stessa e intorno al trave tra le due perline bloccate in alto e in basso, in modo da poter scaricare le torsioni alle quali è sottoposto nel lancio o in pesca.

Per limitare i grovigli si può realizzare un tratto di treccina sul terminale in questo modo l'irrigidimento del bracciolo vicino allo snodo gli impedirà di aggrovigliarsi ad ogni lancio intorno al trave.

Long arm/short

La lunghezza del trave va da 80 cm fino a 2 mt circa, ed il suo diametro sarà lo stesso dello shock leader, proporzionato al piombo che s'intende lanciare, solitamente intorno allo 0.40 - 0.50.

L'attacco del piombo è fisso oppure scorrevole alla fine del trave, solitamente si usa una girella con moschettone di tipo rolling robusta di misura adeguata (n° 4) e ad una distanza di 10-30 cm dal piombo è posizionato lo snodo "join", sul quale viene fissato l'unico bracciolo, lungo da 0.9 a 2 mt.

E' un terminale molto mobile con esche piccole come arenicole e piccoli americani, rende con il mare non troppo mosso e con un pascolo formato da pochi e sospettosi pesci.

Paternoster

La lunghezza del trave, è compresa tra 1 e 2 mt, ha due braccioli, più corti e meno mobili rispetto al long arm, dai 30 cm sino ai 120 cm, ed è più efficace con mare formato e mosso o in quei momenti in cui i pesci viaggiano in branchi quasi compatti e si dimostrano più disposti all'abboccata.

Come nel long arm il piombo è al fine agganciato su di una girella, mentre i braccioli sono a 10-30 cm dal piombo e dal capocorda superiore. Va lontano, specie se i braccioli sono sottili e abbastanza corti e la scia odorosa delle esche è più intensa, facilitando la ricerca al pesce.

Su questo terminale non sono rare abboccate multiple, e ci consente di poter utilizzare contemporaneamente due esche destinate a pesci diversi: spesso in estate capita di innescare il bracciolo più vicino al piombo con l'arenicola e il più vicino al capocorda con un piccolo filettino di sardina abbinata ad un flotterino fluorescente, potendo così insidiare ombrine, mormore e pesci di fondo insieme con occhiate, sugarelli o leccie stella.

E' di certo il calamento più indicato per pescare nella schiuma.



Gestione del Paternoster con diverse Condizioni del Mare

Distanza dal Piombi Finale Alto Lunghezza Finale Alto Distanza dal Piombo Finale Basso Lunghezza Finale Basso Stato del Mare
75 60 10 60 Medio
95 80 10 80 Calmo
105 100 10 100 Calmo
125 50 10 120 Medio
70 30 35 30 Mosso

Short rovesciato

E' un terminale molto versatile. E' costituito da un bracciolo medio/corto, fino ad 1.2 metri montato vicino al capocorda superiore su un trave con piombo fisso.

E' l'ideale quando si vuole una presentazione mobile e non troppo schiacciata sul fondo dell'esca. E' la soluzione più utilizzata per pescare nelle fasce d'acqua più superficiali oppure quando ogni metro strappato con il lancio può essere prezioso.

Infatti, saraghi e spigole a mare mosso sono catturate con questo calamento; per pesci di mezz'acqua e superficie come lecce stella, aguglie e occhiate, sul bracciolo è inserito un flotterino; oppure su travi o per tutte le occasioni in cui necessita la massima aerodinamicità è fissato sul trave un bait clip, che libererà il bracciolo appena arriva in acqua, limitando l'attrito in volo.

E'anche un terminale sensibile, perché la tocca su un bracciolo distante dal piombo appare più nitida, rilevando anche pesci di taglia minore.

Scorrevole

E' il più classico dei terminali per la pesca a fondo, in pratica si infila sullo shock leader il piombo, un salvanodo di gomma e si lega una girella a battere in fondo e a quest'ultima il bracciolo, consentendo una notevole sensibilità all'abboccata, anche usando piombi di buon peso.

E' ancora molto usato, anche se il suo utilizzo è stato oggetto di numerose modifiche, come i vari sistemi per aumentare la divergenza tra piombo e bracciolo, come il rosario, la pipetta divergente un tubo piegato ad angolo attraverso il quale scorre il trave, che permette l'intercambiabilità del piombo e la massima sensibilità.

Dà il meglio di sé in condizioni di poco mare, con la necessità di visualizzare al meglio le tocche, quando si hanno pesci particolarmente restii a mangiare, come l'orata, e infine nel beach ledgering quando si pesca con 50 gr o meno e la canna sempre pronta a rispondere al minimo cenno di presenza del pesce.

Il terminale può variare dallo 0.14 fino ai diametri esagerati usati per pescare gronghi dalle rocce o dai porti.

La Santissima e Pesce Tecnico

Sono delle evoluzioni del classico Paternoster. La Santissima generalmente ha i braccioli lunghi 45 cm, ma si possono allungare a piacimento,ovviamente,la lunghezza del trave varia in base alla lunghezza degli stessi.

Non è un trave aerodinamico, ma se c'è mangianza sino a 120 mt dalla riva può regalarci molte triplette.

Il Pesce Tecnico

E' la versione Ultra light della Santissima. Da come si vede nell'immagine,è un terminale completamente invisibile,confezionato interamente in fluorocarbon.

Non ha snodi che possono appesantire tutta la paratura,ne tanto meno girelle e moschettoni sui capocorda.

Il suo utilizzo è nell'immediato sottoriva, dove ogni forma di preda tecnica e non,pascola in cerca di cibo. Innescato con tremolina,può regalarci anche qualche cefalo.

 

Join con Girella Join senza Girella

 

N° Girella Diametro del Bracciolo
22 0.15 - 0.20
14 0.25 - 0.30
12 0.35 - 0.40
8 0.45 - in sù


Relazione tra Terminali e Stato del Mare

Paternoster Long Arm Short Short Rovesciato Santissima Scorrevole Stato del Mare
-- x x x x x Poco Mosso
x -- x x x -- Mosso
x -- x x -- -- Molto Mosso


Tabella Conversione Oncia-Grammo
Oz. 1 2 3 4 5 6 7 8
Gr. 28 56 84 112 140 168 196 224

Glossario Termini

Bait clip: gancio ferma esca da applicare sul trave in grado di liberare il terminale al suo contatto con la superficie dell'acqua.

Capocorda: la parte superiore del trave che va a congiungersi con lo shock leader, può essere costituito da un'asola, da una girella, da un moschettone o da altro analogo dispositivo.

Flotterino: piccolo galleggiante ovoidale, solitamente di colore vistoso, che viene applicato sul terminale per sollevare l'esca dal fondo o conferirgli più mobilità.

Rolling: un tipo di girelle realizzate in acciaio brunito, molto usate nel surf casting per la loro grande robustezza rispetto a quelle in ottone.

Rosario: tratto di perline alternate a corti pezzetti di silicone o plastica, funziona come divergente del bracciolo dal trave e come ammortizzatore degli urti dovuto allo scorrere del piombo lungo il trave in fase di lancio.

Shock leader: spezzone di nylon o altro materiale di sezione e carico di rottura maggiore rispetto al corpo di lenza (madre) onde evitare la rottura della stessa da parte del piombo sottoposto a grand'accelerazione durante il lancio, la sua lunghezza varia dai 7mt (multifibra), ai 9-15 mt (nylon).

Snodi: attacco dei braccioli sul trave che ne garantisca mobilità in acqua e tenuta ai grovigli.

Trave: la parte del calamento che ospita gli attacchi per i terminali e per il piombo.

Treccina: tratto di lenza doppiato sul bracciolo ottenuto torcendo due fili di nylon su se stessi allo scopo di irrigidirlo. La sua funzione è di limitare al massimo i grovigli fra trave e bracciolo.

Join: il più classico degli snodi del surf casting, permette l'attacco di un bracciolo su una girella rolling posta tra due perline bloccate da due nodi a spirale o da due stopper scorrevoli in gomma dura.
Ne esistono innumerevoli altre versioni, come la pulcetta, la clessidra, il fast connector, la tecnosfera e molti altri, che secondo i modelli possono garantire con diversa efficienza e robustezza,scaricamento delle torsioni del bracciolo, possibilità di ruotare intorno al trave, intercambiabilità dei finali, leggerezza e morbidezza del calamento in acqua.
 



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