CARATTERISTICHE |
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Il Legering come la pesca all' Inglese e la Roubaisienne, è
una tecnica che si è sviluppata nel nostro Paese grazie soprattutto all'agonismo
che ha fatto in modo che venissero messe a confronto esperienze di pescatori
sportivi Italiani, Francesi ed Inglesi, e che da tale confronto ne derivasse un
ampliamento del bagaglio tecnico individuale.
Il Legering è una tecnica di pesca nata in Inghilterra e consiste in una pesca a fondo che, a differenza
delle altre tecniche di fondo, presuppone una pasturazione da effettuarsi
sul punto di pesca.
Supponiamo di trovarci sulla sponda di un lago oppure di un fiume in presenza di
forte vento, forte corrente e che i pesci tendano a mantenersi a distanza
notevole dalla riva, rendendo impossibile l'utilizza di canne fisse o bolognesi
leggere.
In una tale situazione di pesca, i nostri obiettivi sarebbero quelli di:
-
vincere l'azione
disturbante del vento e della corrente;
-
riuscire a
portare il terminale in pesca alla distanza desiderata dalla sponda;
-
riuscire a
lanciare la pastura alla stessa distanza e soprattutto nello stesso punto in cui
abbiamo lanciato il terminale.
La realizzazione di questi tre obiettivi fece nascere in Inghilterra la tecnica
del Legering.
Come spesso accade, una tecnica nata per le acque interne viene poi adottata con
successo per la pesca in mare, ovviamente con le dovute variazioni ed
accorgimenti che la rendono più efficace in un ambiente molto più vario quale è
il mare.
Altre caratteristiche essenziali che
hanno fatto del Legering una tecnica molto diffusa e praticata sono:
-
prevede l'utilizzo di attrezzatura leggera
in grado di conferire al terminale la massima sensibilità;
-
presuppone la pasturazione nel punto
esatto di pesca, consentendo di trasformare una tecnica in generale di attesa
quali sono un po’ tutte le tecniche di fondo, in una tecnica molto attiva in
quanto si riesce a concentrare il pesce nella zona di pesca.
In base a quanto detto, il Legering è una tecnica
consigliabile a tutti quei pescatori che amano la
pesca a fondo leggera e che allo
stesso tempo preferiscono ottenere la massima sensibilità nell'azione di pesca.
DOVE E
QUANDO PRATICARLA |
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Gli Ambienti ideali per praticare il Legering sono i seguenti:
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Porti
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Dighe frangiflutti
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Scogliere naturali
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Scogliere frangiflutti artificiali nei pressi di spiagge,
piccoli porti o canali
-
Canali salmastri
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Spiagge e lidi poco frequentati dai bagnanti, meglio se in
prossimità di sbocchi di fiumi o canali
La trattazione seguente prescinde dal tipo di ambiente ed
esamina questa tecnica di pesca sotto l'importante aspetto del tipo di fondale.
Fondali
I fondali ideali per il Legering sono
quelli piuttosto uniformi o comunque regolari e non troppo frastagliati.
Questi tipi di fondali sono da preferirsi in quanto ridurranno la probabilità
di rimanere incagliati con piombi, pasturatori e ami negli anfratti rocciosi
profondi, evitando anche di disperdere negli stessi la pastura.
Nella realizzazione dei terminali da adoperare ci riferiremo essenzialmente a
tre tipi di fondali:
ATTREZZATURA |
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Tipo di Canna
La canna ideale per la pesca a legering deve offrire la
migliore sintesi tra:
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distanza di lancio
-
stabilità in pesca
-
sensibilità alle tocche
Ideali sono le canne da lancio telescopiche o ad innesti (2
pezzi + vettino) leggere e sottili, di lunghezza variabile tra 2,5 - 3,9 m in
grado di lanciare zavorre piuttosto leggere comprese tra 5 - 40 gr al massimo.
L'azione di queste canne deve essere
parabolica in modo tale da favorire il lancio di zavorre leggere e l'utilizzo
di monofili sottili sia per il trave che per il terminale, facilitando
l'azione di recupero del pesce anche se di grosse dimensioni, esaltando in tal
caso il carico di rottura del monofilo utilizzato.
L'anellatura della canna sarà realizzata
con anelli di diametro piccolo distribuiti sul fusto della canna con diametro
e distanza decrescenti dal calcio verso la vetta.
Gli anelli di piccolo diametro servono a
garantire la fuoriuscita uniforme e fluida del monofilo durante la fase di
lancio, consentendo inoltre di mettere in tensione la lenza con maggior
facilità durante l'azione di pesca.
La caratteristica più importante delle canne da Legering resta comunque la
dotazione di più vettini intercambiabili,
a diversa azione "quiver tips", in modo da poter adattare la stessa canna al
lancio e alla successiva messa in tensione della lenza con zavorre di
peso differenti.
Una dotazione tipica sarà costituita da 3 vettini:
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vettino morbido per zavorra
complessiva tra 5-10 gr
-
vettino medio per zavorra complessiva
tra 10-20 gr
-
vettino rigido per zavorra
complessiva tra 20-40 gr
La scelta del vettino più appropriato ci consentirà di
ottenere sempre il miglior rapporto possibile tra stabilità in pesca, messa in
tensione della lenza e del vettino stesso, e massima sensibilità alle tocche
del pesce.
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Tre vettini da legering |
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Un ulteriore requisito fondamentale della canna da legering
dovrà essere quello di avere un corpo sufficientemente robusto, in modo
tale da potere sfruttare al massimo la sua azione durante il lancio, riuscendo
a raggiungere la distanza desiderata.
Una situazione particolare
si verifica quando l'ambiente di pesca rende necessario l'utilizzo di canne
con lunghezza pari a 4 - 4,5 m al fine di poter salpare con meno difficoltà le
prede: ad esempio ciò si verifica su scogliere naturali o dighe piuttosto
alte.
In questi casi non troveremo in commercio delle canne da legering aventi tali
lunghezze, pertanto dovremo partire da canne da lancio classiche con azione
opportuna, che provvederemo a fare modificare dal nostro negoziante di fiducia
o dall'amico in grado di farlo, per trasformarla in una canna da legering con
vettini intercambiabili che potremo creare a seconda delle nostre necessità.
Personalmente mi diletto nel realizzare personalmente tali modifiche per me e
per i miei amici, considerandola inoltre un utile modo per conoscere meglio
l'attrezzatura e soprattutto per adattarla alle nostre particolarità e
caratteristiche.
Pasturatori e Piombi
I piombi utilizzati possono avere forme differenti
(cilindro, pera, sfera, saponetta, etc.) ma sono caratterizzati tutti
dall'avere nella loro sommità una girella.
La funzione di tale girella sarà fondamentale durante l'azione di recupero
della lenza, in quanto permetterà al piombo di avere un movimento rotatorio
dovuto all'attrito con il fondale e con l'acqua, ma tale movimento sarà
indipendente dal resto del terminale che eviterà di ruotare e quindi di
ingarbugliarsi.
L'alternativa all'utilizzo del piombo sarà il pasturatore.
In commercio esistono diversi pasturatori per forme, utilizzo, dimensioni e
grammatura.
In particolare le tipologie sono due: pasturatori per pastura e
pasturatori
per bigattini.
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Pasturatori per
bigattini |
Pasturatore per
pastura |
Piombi per il Legering |
Mulinelli
I mulinelli adatti al Legering devono avere dimensioni ridotte
ed essere muniti di buona frizione perché useremo sempre monofili sottili.
Le dimensioni ridotte del mulinello sono necessarie per
evitare di sbilanciare l'attrezzatura, tenendo conto che le canne da Legering
sono piuttosto leggere e sottili.
Spesso sarà necessario, pur utilizzando una canna leggera e sottile,
raggiungere distanze di lancio superiori a 100 m con inneschi anch'essi
leggeri.
E' evidente che in tali situazioni è di fondamentale importanza che il
mulinello sia in grado di assicurare e garantire una capacità ottimale di
svolgimento del trave durante il lancio.
Ecco perciò che risulterebbe un grave errore abbinare un mulinello di
dimensioni troppo piccole, perché dimensionato in base al diametro ridotto del
filo imbobinato.
Per essere più chiaro, il mulinello non va dimensionato
in base al diametro del filo da imbobinare (infatti sotto questo punto di
vista sarebbero buoni tutti), ma al contrario esso andrà dimensionato in base
alla sua capacità di svolgimento del filo durante l'azione di lancio.
Altra caratteristica importante del
mulinello sarà quella di possedere un'ottima frizione perché andremo ad
utilizzare monofili sottili sia per il trave che per il terminale.
Problema nella scelta del mulinello: frizione anteriore
o frizione posteriore ?
In linea di massima sia la frizione posteriore che quella anteriore
riescono a garantire la sensibilità e la progressività necessaria ad un'azione
di recupero ottimale delle prede, ma secondo il mio
parere quella posteriore risulta la più efficiente in progressività rispetto a
quella anteriore che invece va ad agire direttamente sulla bobina.
E' anche vero però, che se si pesca sulla spiaggia sabbiosa, la frizione
anteriore sarà da preferire in quanto si eviteranno problemi tecnici dovuti
all'intrusione di granelli di sabbia nei meccanismi delicati della frizione
posteriore.
Una ulteriore caratteristica richiesta al mulinello sarà di possedere 2 bobine
coniche a corredo.
La bobina conica è da preferirsi perché assicura una
migliore capacità di svolgimento del filo durante il lancio.
Infine sarà utile possedere almeno 2 bobine coniche in
modo tale da poter imbobinare due monofili di diametro differente da
poter utilizzare in base al tipo di vettino adottato sulla canna, ovvero in
base alla zavorra complessiva da lanciare.
Monofili
Il monofilo da imbobinare (trave) avrà un diametro variabile tra 0.16 - 0.24 mm a seconda
della zavorra complessiva da lanciare e da quanto intendiamo forzare il lancio
stesso.
Tale filo sarà un classico monofilo per mulinello, quindi morbido e con poca memoria meccanica tale da modellarsi
per bene nella bobina, e di colore possibilmente fosforescente ben
visibile sul pelo dell'acqua, in modo da consentire di anticipare la toccata
del pesce prima che si manifesti la vibrazione del vettino.
Per quanto riguarda il monofilo da utilizzare per la realizzazione del
terminale, esso sarà sicuramente di diametro inferiore a quello utilizzato per
il trave e adattato al tipo di terminale realizzato.
Ami
Non esistono ami specifici per il Legering, pertanto la
scelta sarà fatta in base alle prede, alle loro dimensioni e all'esca
utilizzata.
Per la scelta fare riferimento alla sezione dedicata alla descrizione degli
ami da pesca per il mare.
PREDE |
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Le prede più ambite del Legering sono: Spigole, Orate,
Ombrine, Saraghi, Mormore, Rombo chiodato.
A queste si aggiungono: Cefali, Triglie, Leccia stella, Salpe.
ESCHE
INDICATE |
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Le esche più utilizzate sono: Tremolina e Anellidi in genere,
Bigattini, Gamberetti, Sarda, Pastella.
PASTURA E
PASTURAZIONE |
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Una pastura tipica da impiegare possiamo realizzarla molto
facilmente amalgamando:
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2 Kg di sarde fresche
-
300 ml di essenza all'olio di formaggio
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400 gr di farina di gamberi
-
300 gr di farina di pesce
-
200 - 400 gr di semola
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300 - 400 gr di formaggio (pecorino
romano) al posto dell'essenza all'olio di formaggio
Amalgamare dando la giusta consistenza e assicurarsi che
una volta in acqua si sfaldi piuttosto rapidamente.
Ovviamente questa pastura dovrà essere inserita nel pasturatore opportuno.
In alternativa, specialmente se stiamo utilizzando i bigattini come esca,
potremo evitare l'uso della pastura ed inserire nell'apposito pasturatore gli
stessi bigattini preventivamente incollati con collante per bigattini, meglio
se di sapore neutro.
Se invece stiamo pescando senza l'utilizzo del pasturatore, allora
provvederemo a lanciare la pastura il più possibile vicino alla zona in cui è
in azione il terminale, aiutandoci con una fionda per pastura o per bigattini.
TERMINALI |
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Non esistono dei terminali in base al tipo di preda da
insidiare in quanto uno stesso terminale sarà in grado di insidiare svariate
specie di pesci in base all'esca che utilizzeremo.
Al contrario il terminale da adoperare dovrà essere
scelto in base al tipo di fondale presente nella zona di pesca.
Terminale A
indicato per Fondali Sabbiosi
T1 e T2 appartengono
al Trave (ovvero al monofilo imbobinato nel mulinello)
T2 = 150 cm
B1 = 30 - 50 cm di diametro tra
0.12 - 0.18 mm
Il bracciolo B1 viene quasi sempre eliminato in quanto
poco efficace sui fondali sabbiosi
G1 e G3 sono girelle senza moschettone di
numero variabile dal 10 al 14
G2 è una guaina salvanodo
T3 = deriva di 20 cm e diametro
leggermente inferiore a quello del trave, a cui andremo a collegare il
pasturatore oppure il piombo da legering
B2 = bracciolo terminale di
lunghezza 150 - 200 cm e di diametro tra 0.12 - 0.18 mm
E' importante osservare che la lunghezza del bracciolo
terminale B2 e la funzione della deriva T3 sono tali da conferire all'esca la
massima naturalezza, lasciandola libera di fluttuare sotto l'azione delle
correnti anche di intensità modesta.
Terminale B
indicato per Fondali Misti di Sabbia e Roccia
T1 appartiene al Trave (ovvero al monofilo imbobinato nel
mulinello)
T2 = 150 cm dello stesso diametro
del trave
GT1 è una girella tripla
B1 = 20 - 30 cm di diametro tra 0.12 - 0.18 mm
La presenza del bracciolo B1 rappresenta la reale differenza di questo
terminale rispetto al terminale A.
Infatti sui fondali misti potremmo incontrare pesci che mangiano sollevati dal
fondo quali ad esempio Saraghi, Sugarelli e Boghe.
G1 e G3 sono girelle senza moschettone di
numero variabile dal 10 al 14
G2 è una guaina salvanodo
T3 = deriva di 20 cm e diametro
leggermente inferiore a quello del trave, a cui andremo a collegare il
pasturatore oppure il piombo da legering
B2 = bracciolo terminale di
lunghezza 100 cm e di diametro tra 0.12 - 0.18 mm
E' importante osservare che la lunghezza del bracciolo
terminale B2 e la funzione della deriva T3 sono tali da conferire all'esca la
massima naturalezza, lasciandola libera di fluttuare sotto l'azione delle
correnti anche di intensità modesta.
Altra cosa importante da notare è che la lunghezza T2 deve essere sempre
maggiore della somma di B1 con B2 per evitare che i due ami possano entrare in
contatto durante il lancio ingarbugliandosi.
Terminale C
indicato per Fondali con Posidonie e Alghe in genere
T1 T2 T3 hanno lo stesso diametro del trave
T2 = 60 cm
T3 = la lunghezza di questo spezzono dovremo sceglierlo in
base all'altezza della vegetazione presente sul fondale, dimensionandolo in
modo tale che l'amo del bracciolo B2 risulti in pesca al di sopra della
vegetazione e non nascosto dalla stessa
B1 e B2 = lunghezza 30 - 40 cm e
diametro tra 0.12 - 0.18 mm
GT1 e GT2 sono girelle triple
PG è un piombo da Legering
(munito cioè di girella sulla sommità)
La cosa importante da notare è che la lunghezza T2 deve
essere sempre maggiore della somma di B1 con B2 per evitare che i due ami
possano entrare in contatto durante il lancio ingarbugliandosi.
Infine è evidente che in un fondale con vegetazione è inutile adoperare il
pasturatore che resterebbe inevitabilmente nascosto tra la vegetazione stessa
rivelandosi inutile.
AZIONE DI
PESCA |
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Se decidiamo di pescare ad una distanza dalla riva non
eccessiva, scelta la nostra postazione di pesca, inizieremo a pasturare in
modo massiccio con delle palle di pastura grosse come arance.
Se invece l'azione di pesca sarà condotta a distanza notevole dalla riva non
raggiungibile mediante l'uso di una fionda per pastura, allora ci limiteremo
ad utilizzare la pastura preparata oppure i bigattini nel modo più classico,
ovvero introducendoli nell'apposito pasturatore.
E' di fondamentale importanza riuscire a concentrare la pastura in un punto
ben determinato del luogo di pesca, evitando che la stessa si disperda troppo
vanificandone l'azione di concentrare il pesce in tale zona.
Realizzare questa condizione essenziale di pesca non è molto semplice, ma con
semplici accorgimenti potremo riuscirci senza grosse difficoltà.
Per quanto riguarda la direzione cercheremo di prendere dei riferimenti
approssimativi, mentre per quanto riguarda la distanza dalla riva sarà
sufficiente applicare sul trave , dopo aver effettuato un lancio standard, un
nodino di lana colorato che ci servirà da riferimento per i lanci successivi;
l'alternativa sarebbe quella di utilizzare il dispositivo LINE CLIP (blocca filo) presente
sulla bobina del mulinello adoperato.
E' utile avere a disposizione diversi tipi di esca in quanto, come ben
sappiamo, i pesci sono abbastanza lunatici, specialmente se il luogo di pesca
in cui vogliamo pescare non è molto frequentato da altri pescatori oppure se
gli stessi tendono ad utilizzare esche differenti per cui non esiste una
abitudine alimentare netta dei pesci nella zona.
Per il resto riporremo l'esito dell'azione di pesca nell'efficienza
dell'attrezzatura impiegata, morbidezza dei vettini utilizzati e la solita
fortuna !
NOTE E
SUGGERIMENTI |
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